La variazione di catasto è la domanda di correzione che può essere presentata presso gli uffici provinciali, territorio o, in alcuni casi, utilizzando il servizio online “Contact center”. Il richiedente deve indicare le proprie generalità, i dati catastali dell’immobile, la situazione riscontrata e le notizie utili alla correzione dell’errore. Si parla quindi di variazione catastale, quando i dati catastali di un immobile mutano o cambiano categoria. Scopriamo tutte le risposte ai dubbi più comuni riguardo la variazione catastale.
Indice
- Variazione catastale: cos’è e cosa comporta
- I documenti fondamentali per la variazione catastale
- Come si fa la variazione catastale?
- Quanto costa fare una variazione di catasto?
- Variazione catastale: quando è obbligatoria
- Variazione catastale: quando non è obbligatoria
- Variazione catastale: tempistiche per la redazione
Variazione catastale: cos’è e cosa comporta
La variazione catastale è voluta dal proprietario di casa verso il catasto, ed è una richiesta di modifica. Il metodo DOCFA permette di procedere con il cambio dei dati catastali, tramite l’aiuto di un professionista tecnico abilitato. Il cittadino può presentare, anche autonomamente, gli aggiornamenti presso gli uffici del catasto oppure online sul sito dell’Agenzia delle Entrate.
I soggetti, obbligati a presentare la dichiarazione di variazione catastale sono:
- proprietario o il suo rappresentante;
- legale rappresentante per gli enti morali;
- società commerciali, legalmente costituite;
- società estere.
Infine, anche le associazioni, i condomini, le società e le ditte.
I documenti fondamentali per la variazione catastale
I documenti essenziali per la variazione catastale sono i seguenti:
- Visura catastale: è la descrizione completa e precisa dell’immobile. I dati presenti nella visura sono differenti, e possono essere l’indirizzo dell’immobile, la particella, il foglio, gli intestatari, la rendita catastale, la consistenza e la destinazione d’uso dell’immobile;
- Planimetria catastale: è il disegno tecnico fondamentale di un immobile registrato al Catasto. Grazie a questo documento è possibile ottenere e considerare la destinazione degli spazi, i dati metrici e i confini.
Le informazioni catastali, ad esclusione delle planimetrie consultabili solitamente dagli aventi diritto sull’immobile, sono pubbliche, di conseguenza l’accesso è consentito a chiunque, pagando i relativi tributi speciali catastali e nel rispetto della normativa vigente.
I proprietari possono richiedere la consultazione gratuita e in esenzione dei tributi per gli immobili di cui risultano titolari in catasto.
Come si fa la variazione catastale?
L’intervento di un professionista abilitato può essere richiesto per la variazione catastale o l’aggiornamento catastale. Nonostante ci sia questa possibilità, quando l’aggiornamento catastale è semplice, il proprietario può domandare in autonomia. È essenziale recarsi al Catasto presso il comune oppure online tramite il sito dell’Agenzia delle Entrate, e la variazione catastale deve essere effettuata entro 30 giorni dalla fine dei lavori.
Quanto costa fare una variazione di catasto?
ll costo tecnico per la richiesta di una variazione catastale è di 50 euro, a cui è necessario sommare il costo del professionista. Il tecnico professionista è tenuto a presentare il documento con i dati aggiornati, di conseguenza questo servizio può avere un costo che oscilla dai 150 ai 250 euro. In generale, il costo del professionista, deve basarsi su tariffe fisse di 500 euro circa. All’aumentare delle unità immobiliari, anche il costo si alza: le tariffe precedentemente presentate riguardano un unico immobile.
Ovviamente i costi sono indicativi, è necessario considerare il lavoro del singolo professionista e che ogni variazione catastale è differente, possono emergere problematiche più o meno critiche che richiedono tempi diversi.
Variazione catastale: quando è obbligatoria
La variazione catastale può essere obbligatoria o no: risulta obbligatoria, quando si effettuano dei cambiamenti o aggiornamenti che modificano la rendita catastale, di conseguenza influendo sul calcolo delle tasse. Sono differenti i casi in cui la variazione catastale è obbligatoria, quelli principali sono i seguenti:
- per ottenere conformità catastale, tramite la presentazione di alcune pratiche come l’accertamento di conformità o CILA;
- modifica della distribuzione degli spazi interni, come la realizzazione di bagni o l’eliminazione di corridoi;
- frazionamenti e fusioni di unità immobiliari;
- richiesta di cambio di destinazione d’uso;
- ampliamento dei volumi dell’appartamento;
- creazione di nuove aree come per esempio soppalchi, terrazzi praticabili, o il montaggio di una veranda;
Infine, anche la modifica dei dati principali come il nome e cognome del proprietario o dati presenti nella visura catastale, rendono obbligatoria la variazione catastale.
Variazione catastale: quando non è obbligatoria
La variazione catastale non è obbligatoria per i seguenti immobili:
- manufatti con superficie coperta inferiore a 8 metri quadrati;
- serre adibite alla coltivazione e protezione delle piante sul suolo naturale;
- vasche per l’acquacoltura o di accumulo per l’irrigazione dei terreni;
- manufatti isolati privi di copertura;
- tettoie, porcili, pollai, casotti, concimaie, pozzi e simili, di altezza utile inferiore a 1,80 metri, purché di volumetria inferiore a 150 metri cubi;
- manufatti precari, privi di fondazione, non stabilmente infissi al suolo;
- fabbricati in corso di costruzione-definizione;
- fabbricati collabenti, ovvero che presentano un accentuato livello di degrado;
- beni costituenti infrastrutture di reti pubbliche di comunicazione.
Nel caso in cui, i lavori che il proprietario vuole attuare non comportino un cambiamento della rendita catastale, la variazione catastale non risulta essere obbligatoria. Inoltre, se il proprietario decide di vendere il proprio immobile e non ha apportato modifiche catastali rilevanti, potrà semplicemente allegare l’attestazione di conformità dell’immobile al relativo rogito notarile.
Variazione catastale: tempistiche per la redazione
I tempi che riguardano la redazione della variazione catastale sono molto brevi: il tecnico professionista conclude e successivamente avvia la procedura DOCFA, dopodiché l’ufficio implementa la nuova planimetria in circa 7 giorni lavorativi.
Le sanzioni
La richiesta da parte del proprietario della variazione catastale deve avvenire entro e non oltre 30 giorni dalla fine dei lavori. Nel caso in cui il proprietario dell’immobile non domandi la pratica, lo Stato spinge alla richiesta tramite il ravvedimento operoso, ma è necessario pagare una sanzione. Se il deposito non dovesse avvenire, per 5 anni sarebbe obbligatorio pagare sanzioni importanti: cifre che oscillano tra i 1.032,00 euro e gli 8.264,00 euro. La sanzione varia a seconda del ritardo della richiesta.